Eccoci qui a parlare di ANSIA, di quella sensazione che fa da compagna di viaggio lungo le
giornate, a volte può essere una buona amica, aiuta ad essere più concentrati e consente di attivare
tutte le nostre risorse, in altri casi invece diventa il primo avversario da superare … e molto spesso è
lei che prevale su di noi.
L’Ansia diventa l’ostacolo più grande da superare quando compromette la nostra efficienza, a volte
risulta un impedimento costante durante la nostra quotidianità. Ci si sente sempre irrequieti, in uno
stato di tensione perenne, si accompagna anche a sensazioni corporee come tremolii, tachicardia,
capogiri. Nemmeno la testa viene risparmiata dall’Ansia, si muove come se fosse una lavatrice, i
pensieri si susseguono rapidamente, si fanno galoppanti, oppure succede che un unico pensiero
ritorni e ritorni senza dare scampo alcuno. Si vive dentro uno stato continuo di apprensione,
preoccupazione costante o crescente, picchi di alti e bassi, giornate che vanno meglio, altre invece
che vanno peggio; tutto questo comporta un gran spreco di energie, si arriva a sera esausti. Sfiniti
dall’ansia si potrebbe dire. Non risparmia nemmeno le relazioni, messe sotto scacco dall’ansia, che
diventa di difficile gestione per noi e per chi ci sta intorno. Rabbia, nervosismo, senso di
soffocamento possono entrare nel campo emotivo generato dall’ansia, così come il sentirsi non
capiti e non ascoltati. Tutte queste sfumature ed altre appartengono agli effetti collaterali dell’ansia,
è normale sentire tutto questo.
Va detto che esistono molte forme d’ansia, che possono poi declinarsi in vere e proprie patologie
cliniche, l’ansia di per sé potremmo collocarla lungo un continuum di gravità; l’ansia quando risulta
fortemente disfunzionale, non consente quindi di condurre una vita adeguata rispetto a noi e alle
nostre aspettative / desideri. Richiede una cura mirata, cucita sull’individuo, sia ad un livello
farmacologico sia psicoterapeutico. Molto spesso, l’ansia può essere trattata grazie ad un percorso
psicoterapeutico, in cui viene presa in mano e al centro c’è la persona, con tutte le sue fatiche e le
sue sofferenze. Qualora l’ansia si facesse gravemente compromettente per la vita della persona è
necessario chiedere un aiuto ad un professionista.
Nel caso specifico, questo articolo prende in considerazione quella sensazione costante di sentirsi
agitati, preoccupati, come dicono molte persone: “preoccupati per tutto”. Si vive la giornata, ma
molto spesso ci si trova dentro questo vortice di pensieri e di malessere psicofisico generalizzato. Le
tre indicazioni che seguono possono aiutare a gestire l’ansia, contenerla, non costituiscono o non
sostituiscono una terapia.
Come provare a gestirla quindi?
Primo elemento da tenere in considerazione per l’ansia è il respiro. Respirare non con l’obiettivo
stressante di calmarsi, ma respirare lasciando che l’ossigeno entri dentro il corpo in maniera fluida,
naturale, segui il respiro e direzionalo. Prenditi un momento di tempo per ascoltarti e per respirare
semplicemente. Il respiro aiuta a riequilibrare la quantità di ossigeno nel corpo; lascia che possono
esserci dei respiri più profondi, purché tu non ti stia sforzando di farli. Il tutto è necessario che
avvenga in maniera naturale. Se la mente fa fatica a staccarsi dai pensieri rifocalizzala sul respiro.
Se ti è possibile mettiti seduto comodo per provare questo esercizio.
Secondo aspetto che ti potrebbe aiutare a gestire l’ansia è accogliere i pensieri ricorrenti e scacciarli
attraverso un atteggiamento di focalizzazione sul momento presente, allena la tua mente ad essere
consapevole e concentrata nel qui ed ora. Se stai facendo qualcosa, focalizzati solo su quella, è un
esercizio complesso vero, ma che alla lunga dà i suoi risultati, poiché l’ansia porta la mente a stare
nel futuro e non consente di vivere il presente.
Terzo aspetto: monitora il corpo, fare attenzione a come si sta fisicamente permette di cogliere se
ci sono delle tensioni specifiche, se ci sono delle parti del corpo più stressate di altre, l’ansia molto
spesso si accumula nel corpo. Monitorarlo consente di accorgersi come si sta, a che punto è il nostro
grado di ansia; prevenendo così i momenti più acuti.
Dott. Marco Terzi
Psicologo Psicoterapeuta